Scrittura amorfa, ti ho riconosciuta al primo atto!
Immota, nei tuoi abiti smorti, reciti un plagio.
Non oltraggi il pudore, non dai suggestioni né brividi, non fremi.
Dovresti vibrare, strapparmi l’anima dal corpo,
attaversarmi a ogni verbo e farmi gemere, ancora e ancora.
Tag: introspezioni
Onirismi
Allucinazioni vivide
abbagliano le mie notti livide,
visioni nitide!
È Delirio, che avanza col suo fallo di fuoco.
Follia gli offre il suo ventre e geme, gremita dal seme che fiotta copioso scie di stelle cadenti nel buio del mio cielo.
Falso in bilancio
Le anime nere hanno cuori fatti di tormento e stomaci di ferro
Tempesta sulle dita e nodi tra i capelli
Seminano inquietudine e raccolgono lacrime
tra le bocche dai sorrisi stretti
Vibrano, sognano, piangono, divorano, fottono e fremono, nella ciclotimica compulsione demoniaca di un Dio senza nome, che promette e mantiene, inferno e paradiso.
E ogni atto di dolore è un falso in bilancio, un patto con il vento.
Mi abita dentro
La mia casa interiore non ha porte.
Varchi spaziosi segnano la continuità tra un vano e l’altro.
Le finestre sono immense,
quasi sempre aperte;
scenari universali da cui entrano ed escono buio e luce,
a intervalli irregolari.
Mille anime vagano al suo interno,
alcune silenziose come fiocchi di neve,
altre chiassose,
vivaci come un campo di fiori a primavera.
Non ha fondamenta ma radici che affondano in terre giallo ocra,
e origini sconosciute persino a me,
che mi abita dentro.
All’ombra dei ricordi e dei distacchi
Non chiedermi perchè ti scrivo. Ne sento solo l’esigenza.
Così assecondo i miei pensieri che scorrono le dita su questa tastiera.
Approfitto di uno spazio concessomi.
Un microcosmo autogestito su cui mi prendo la libertà, la gioia e il dolore di fare comizi d’amore.
Oggi salgo sul mio pulpito sgangherato a parlare di noi.
Se chiudo gli occhi vedo i tuoi occhi nei miei occhi e il tuo sguardo è lo stesso di tuo figlio.
Mio padre.
Che uomo meraviglioso, che uomo tenero e integerrimo!
Così intento ad esser figlio perfetto da potergli perdonare anche la distrazione di esser stato padre a metà.
Genitore assorbito dai doveri materiali, la cui assenza era presenza sentita e commossa nel bisogno di compiacerti.
Figlio impeccabile, padre inconsapevole ma fiero e garante.
Nonno amato! Continua a leggere “All’ombra dei ricordi e dei distacchi”